Perché l’opinion leader sì e l’influencer no?

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Influencer: cos’è, cosa non è, qual è il suo ruolo e come scegliere quello giusto per l’hotel e la destinazione. Vediamo come questa figura possa essere utile al turismo, come scegliere e cosa aspettarsi.

Influencer sì, influencer no. Ultimamente si è dibattuto moltissimo sul ruolo che questa figura possa avere sulla promozione turistica. A dire il vero, la discussione si è spesso spostata sul come fare a riconoscere un vero influencer da uno scroccone. Gli hotel – specie i leisure di livello medio-alto – ricevono quotidianamente richieste da parte di sedicenti influencer e travel blogger che offrono visibilità alla struttura in cambio di ospitalità. Come fare a valutare il reale impatto che queste figure possono avere sulla promozione online dell’albergo, capire se si tratta della persona giusta per il nostro pubblico e quali parametri devono guidare la selezione?

Innanzitutto cominciamo con il dire che sì, l’influencer è un lavoratore a tutti gli effetti e che la sua attività può risultare preziosa per l’hotel sia a livello di marketing che di brand reputation. L’influencer non è una figura improvvisata. Nessuno si sveglia una mattina e decide di diventare influencer. Nessuno si sveglia una mattina e comincia magicamente a guadagnare con il proprio blog e con i propri social media. Togliamoci dalla testa il ragazzino smanettone che punta ai soldi facili, perché non è e non può essere così. Non si è influencer a caso. Per essere influencer occorre avere qualcosa da dire su un determinato argomento ed essere in grado di coinvolgere il pubblico giusto. Poi c’è chi si spaccia per tale senza avere alcuna competenza (e sono in tanti), ma questo è un altro problema.

Dietro la figura dell’influencer deve esistere grande esperienza maturata nei settori di interesse, vuoi attraverso pregressa attività professionale, vuoi attraverso grande capacità di veicolare i propri contenuti e di muovere il mercato. Esattamente come un opinion leader (tutti ne abbiamo almeno uno!) o un giornalista di settore che scriva su una rivista specialistica, l’influencer sarà in grado di valorizzare il prodotto e di promuoverlo tra i suoi followers grazie alla fiducia che nel tempo si è guadagnato nel settore. Avere quindi l’attenzione dell’influencer giusto, può portare aumento di fatturato, buzz, visibilità e miglioramento della reputazione all’hotel. A fronte di tutto ciò, c’è da dire che nel corso degli anni in molti hanno cercato di improvvisarsi in questo ruolo, abbagliati dal miraggio del guadagno facile e dell’ospitalità gratuita. Non è un caso che l’albergatore guardi spesso con sospetto richieste di questo genere e faccia fatica a orientarsi, per paura di sprecare tempo e denaro e, dall’altra parte, un’occasione che potrebbe essere importante per la struttura.

Ecco qualche suggerimento utile per riconoscere i veri professionisti e selezionarli per promuovere l’hotel.

Come riconoscere un vero influencer.

Come selezionare l’influencer adatto alla propria struttura.

Per quanto la figura possa essere professionale e riconosciuta come influente, è importante che l’albergatore valuti dettagliatamente e con attenzione se si tratti della persona veramente adatta a parlare al suo target specifico. Il rischio che si corre è spesso quello di andare a parlare a un pubblico troppo generico non ottimizzando così le risorse. Cosa fare, dunque?

Ma cosa fanno, in definitiva, questi influencer?

Gli influencer parlano di voi. Raccontano la vostra storia, il vostro modo di fare ospitalità, diffondono la loro esperienza tra i loro contatti che, si presume, debbano essere parte dei vostri potenziali clienti. Scriveranno articoli, condivideranno contenuti sui propri social, parleranno dell’hotel in maniera non convenzionale e non smaccatamente sponsorizzata. L’obiettivo è infatti quello di coinvolgere il pubblico attraverso lo storytelling, la qualità e l’autorevolezza. Gli utenti social e i fruitori di travel blog non si accontentano di informazioni e notizie promozionali, ma ritengono più appetibili e affidabili le esperienze raccontate da esperti nelle cui opinioni ripongono la propria fiducia. E qui entra in gioco il ruolo dell’influencer e la sua credibilità.

Alcuni consigli.

Dal momento che si tratta di un’attività che può sembrare difficilmente monitorabile e di cui l’albergatore può fare fatica a valutare i benefici, si consigliano alcune attività di pianificazione e analisi dei risultati:

Basta scetticismo, dunque. Quella dell’influencer (quello giusto) è una figura che può davvero essere utile alla promozione e alla reputazione dell’hotel e della destinazione. Basta saperla scegliere e diffidare delle improvvisazioni… proprio come per tutti gli altri fornitori.

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