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Il city bar e bistro del Park Hyatt Milano ridefinisce l’accoglienza attraverso atmosfere sensoriali e un’esperienza totalizzante grazie al progetto di Flaviano Capriotti.

A dieci anni dalla sua prima inaugurazione, Flaviano Capriotti ridefinisce aspetto e comfort del Mio Lab del Park Hyatt Milano, l’hotel 5 stelle lusso di riferimento nel centro di Milano. Progettato nel 2015 come uno dei city bar più esclusivi e di classe della città, Capriotti rilegge oggi lo spazio con una rinnovata palette cromatica e materica, aggiornando tutti i rivestimenti tessili per amplificare la percezione di comfort e lo spettro cromatico visivo: ponendo l’accento sull’esperienza sensoriale degli ospiti.

Lo stile del MIO è glamour e informale.

Il progettista ha scelto tessuti prodotti da Dedar per definire un nuovo linguaggio dell’accoglienza. Trame che diventano metamorfosi e attraversano l’intero spazio, tessuti pregiati donano profondità, movimento e riflessi, contribuendo a definire e valorizzare il carattere del Mio.

“Questo nuovo intervento è stata un’occasione per rileggere a distanza di tempo il rapporto tra esperienza tattile e visiva, e il loro ruolo nel definire il senso di comfort delle persone”, ha spiegato l’architetto Capriotti. “Abbiamo lavorato per creare un luogo di incontro e condivisione, dove il design si fa esperienza e le trame tessili raccontano storie di eleganza e accoglienza. I tessuti scelti non sono solo un elemento decorativo: i materiali, le lavorazioni artigianali e la palette cromatica sono studiati per enfatizzare la luminosità e la profondità degli ambienti. Ogni texture, infatti, è stata selezionata per offrire una sensazione di piacevolezza creando una connessione immediata tra lo spazio e i suoi ospiti.”

Il design al Mio Lab, lo spirito del tempo in un tocco.

Il progetto si distingue per l’uso di tessuti dalla texture morbida e dalle tonalità calde e luminose, capaci di esaltare l’armonia dell’ambiente. Le sedute sono state impreziosite da ciniglie e tessuti jacquard dalle sfumature dorate, ambrate e bluastre, che riflettono la luce e amplificano il senso di comfort e ospitalità.

Il primo ambiente al quale l’ospite accede è la sala abitata dal grande bancone bar che si trova al centro dello spazio: monumentale, dinamico, emozionante luogo d’interazione tra gli ospiti e al tempo stesso punto di riferimento essenziale del rapporto con la città. Composto da quattro materiali – i marmi verde Alpi e Arabescato, l’olmo e l’ottone spazzolato – il banco può essere fruito in piedi, per un cocktail, oppure in convivialità nella grande penisola di olmo, seduti su sgabelli imbottiti in pelle testa di moro.

Al soffitto, un’installazione luminosa in policarbonato ambra colato a mano è contenuta da una cornice in rovere scuro, mentre materiali come il marmo spazzolato Light Emperador per il pavimento e il tessuto in bronzo e acciaio alle pareti hanno tonalità che riscaldano l’ambiente.
La sala riflette l’idea di stratificazione di ricordi e materiali propri dell’esperienza del viaggio, espressa attraverso la sovrapposizione di marmi, metalli, legni e tessuti. La luce all’interno cambia nei diversi momenti della giornata, chiara e più fredda al mattino, calda e soffice la sera.

La sala del banco bar si affaccia sulla zona più privata e morbida della Sala dei legni, rivestita da boiserie di olmo con grandi divani, alti ed avvolgenti. I tavoli sono in marmo Light Emperador. La sala è la naturale prosecuzione del bar, dove il ritmo rallenta e dove la convivialità diventa più privata.
Il tema tessile permea diversi dettagli dell’intero progetto: dai rivestimenti delle sedute, ai pannelli in tessuto metallico di bronzo ed acciaio, ai pavimenti in legno con posa a spiga gigante.

Il design del Mio vuol essere un omaggio alla grande tradizione tessile ed artigiana di Milano. Le trame tessili, così come del resto tutti gli arredi e i complementi, sono stati realizzati su disegno dell’architetto in esclusiva per Park Hyatt Milano. I materiali impiegati sono tipici della cultura architettonica italiana, dove i marmi ricordano quelli impiegati nella Milano degli Anni ’30 e l’ottone spazzolato si pone come filo conduttore di questo racconto tra passato e presente.

Una nuova drink list, e un omaggio al design: Italian Touch.

A completare l’esperienza sensoriale di Mio Lab, un nuovo cocktail realizzato in esclusiva dal Bar e Lobby Manager Alessandro Iacobucci Vitoni: Italian Touch. Un pre-dinner che racconta la costante ricerca nel mondo della mixology, proposto in due gusti e ispirato alle palette cromatiche dell’ambiente.

La prima versione è a base di gin aromatizzato allo zafferano, vermouth bianco e bitter bianco. Il risultato è un drink dal sapore delicato e avvolgente, di colore giallo per richiamare le tonalità delle nuove sedute in tessuto. La seconda versione è un’interpretazione moderna del classico Americano, che unisce il Campari Bitter, il Punt e Mes e la soda al ginepro e arancia, prodotta in casa. Un drink secco, dal colore vinaccia intenso, in omaggio alle poltroncine.

 

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Incontra l’architetto Flaviano Capriotti l’8 maggio a Milano a Hospitality Design Conference nella SALA WE:LL MAGAZINE nel talk intervista condotto da Laura Verdi:

WOW hospitality VS l’autenticità dell’ospitalità. Bulgari hotel, Park Hyatt, Faloria Mountain Spa e Resort, Andrea Aprea Ristorante, Cafè Bistrot e il Mio Lab al Park Hyatt Milano. Case Studies di successo raccontate dall’autore.