Il mondo dell’ospitalità è pronto per l’Intelligenza Artificiale?

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È il tema del momento. E del prossimo futuro. È corsa all’aggiornamento. Ognuno dice la sua. Ma siamo nel limbo dell’AI e stiamo vivendo un momento di passaggio epocale. L’hotellerie è pronta?

L’Intelligenza Artificiale sostituirà l’essere umano? Scompariranno le professioni tradizionali? Quanto impatterà sulla comunicazione e sulla gestione alberghiera?

Se ne parla da qualche settimana e già le pensioni mariuccia di tutto il mondo sono sul piede di guerra, pronte a sfoderare i migliori contenuti generati con ChatGPT. Strutture che fino a ieri facevano fatica a inviare una mail di risposta a un preventivo, oggi sfornano testi come se non ci fosse un domani. Bello. Evviva.

La schermata iniziale di ChatGPT.

Cerchiamo di essere realistici e ragionevoli. Innanzitutto chiariamo che ChatGPT non è l’Intelligenza Artificiale, ma uno strumento realizzato grazie all’Intelligenza Artificiale. È semplice da usare e molto versatile. Una volta creato un account, si può chiedere di generare un testo riguardante uno specifico argomento, con una specifica lunghezza e uno specifico numero di battute. A giudicare dalle prove che abbiamo fatto, i testi sono ancora piuttosto grezzi, ma soddisfacenti. Molto più di quanto tante strutture alberghiere abbiano prodotto finora in termini di contenuti.

Tutti felici e contenti, dunque. Ma sarà vera gloria? Mentre il dibattito in merito si accende fra apocalittici e integrati, noi siamo estremamente convinti che il bello debba ancora avvenire. L’AI affinerà sempre di più le proprie capacità e metterà in crisi anche i nostri dogmi digitali [pensiamo a quanto potrà impattare sulla supremazia di Google, sull’utilizzo dei social e sugli algoritmi, per esempio]. Insomma, stiamo vivendo un momento di transizione che non sappiamo, esattamente, dove ci porterà. Di certo c’è che, come ogni altro automatismo, diventerà completamente inutile se privo di una strategia specifica.

Questo momento di passaggio può però essere sfruttato al meglio dalle strutture alberghiere.

Insomma, sperimentate, sperimentate e sperimentate perché le novità non tarderanno ad arrivare.
E noi siamo convinti che, come tutte le innovazioni tecnologiche, anche l’AI aiuterà gli hotel a delegare operatività per lasciare all’umano più tempo e ispirazione per quello che dovrebbe saper fare meglio: l’accoglienza non artificiale.

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