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Meglio un progetto mirabolante di hotel rimasto sulla carta o un buon progetto realizzato? Ne parliamo con Davide Mantesso, project manager per passione, che approfondirà l’importanza di questa figura professionale per la progettazione di hotel nel prossimo Hospitality Design Conference. Perché l’hotel è un’azienda e come tale deve funzionare. E non fidatevi dei cugini.

Davide Mantesso, architetto di formazione e mestiere, è passato alla gestione di progetti e costruzioni, essendo appassionato sia del mondo concettuale degli sviluppatori che alle frenetiche dinamiche di cantiere. Si è specializzato nella progettazione e nello sviluppo edilizio di grandi strutture turistiche sul territorio italiano, caratterizzato da vincoli artistici e ambientali, oltre che da complicazioni amministrative e burocratiche. Come project manager rappresenta l’anello di congiunzione tra il mondo economico-finanziario degli sviluppatori e quello pragmatico delle costruzioni e creativo degli architetti. Ma chi è questa figura professionale, così poco diffusa nel panorama edilizio italiano? Scopriamone l’importanza e perché è meglio non farne a meno.

we. Project management, questo sconosciuto, poco se ne parla ma è fondamentale per il cantiere, in particolare quelli complessi. Spiegaci che cosa è e chi se ne occupa.

Penso sia innanzitutto un problema linguistico: oltre a essere un termine inglese, è utilizzato per indicare la figura coordinatrice dei processi in una moltitudine variegata di settori e quindi diventa difficile capire cosa c’entri con il mondo delle costruzioni di hotel. Il mercato italiano è ancora caratterizzato da imprese medio-piccole, in cui vengono ottimizzate al massimo le risorse, specialmente quelle umane, al fine di contenere i costi: spesso quindi il project manager non è contemplato nella compagine dei professionisti coinvolti e sostituito quando va bene da altri professionisti di ambiti differenti (architetti o ingegneri) e quando va peggio dagli investitori stessi, che sacrificano, spesso inconsciamente, il loro tempo da dedicare all’impresa che stanno creando o rinnovando per seguire problematiche di cui sono meno esperti e che potrebbero e dovrebbero delegare. A questo serve quindi il project manager in questo settore: è il braccio destro del committente, la figura che meglio lo conosce, che meglio ha indagato le sue necessità e che meglio conosce la direzione verso cui deve tendere il progetto di sviluppo nella sua globalità. La figura più fidata del committente, a cui il committente stesso delega tutto il lavoro di sviluppo mentre egli stesso si occupa di creare il prodotto turistico dei propri sogni.

Falkensteiner Park Resort Lake Garda. Apertura 2025.

we. Sei organizzatore e coordinatore scientifico dell’evento Hospitality Design Conference organizzato da Teamwork Hospitality l’8 maggio a Milano. Per la prima volta quest’anno è stata inserita questa tematica. Perché e quanto è necessario sensibilizzare il mondo della progettazione sui temi di project management?

È una fortuna vera poter collaborare con professionisti come Teamwork, attivi sia nel campo della divulgazione ma anche presenti e quindi coscienti delle tematiche e problematiche reali dei progetti di sviluppo e dei cantieri. Parliamo spesso fra di noi, scambiandoci esperienze e conoscenze, soffermandoci spesso a riflettere sui progetti che per svariati motivi non sono riusciti a realizzarsi e il motivo è molto spesso, per non dire sempre, lo stesso, ossia la mancanza di un coordinamento globale, dall’inizio dello sviluppo, quando ancora si parla delle possibilità concettuali del prodotto turistico da creare, alle fasi di realizzazione fra appalti, finanziamenti e cantiere, alla fine dello sviluppo che vede poi la gestione di successo dello stesso. Viene sottovalutata l’importanza, in particolare dai piccoli albergatori, di avere a fianco durante tutto questo processo una figura che accompagni, direzioni e soprattutto conosca e abbia sotto controllo ogni minimo dettaglio del progetto. Spesso si pesa banalmente l’importanza di questa figura con l’onorario da pagare senza rendersi conto dei risparmi che un project manager porta poi sotto ogni aspetto, dal più immediato, quello economico a quelli di successo imprenditoriale come la gestione, il rispetto dei costi e dei tempi, la qualità duratura.

we. Il progettista architettonico e di interior è interessato a vedere realizzato il proprio progetto. Ma, a fronte di gestione dei costi e cantiere, è sempre possibile o il compromesso è dietro l’angolo?

Penso sia sempre meglio un progetto buono realizzato rispetto a un progetto perfetto rimasto sulla carta. Credo molto in questo principio ed è quindi la prima cosa di cui discuto al tavolo coi progettisti, soprattutto con quelli con cui lavoro per la prima volta, ricordando loro che ciò che stiamo andando a sviluppare è sotto ogni punto di vista un’azienda e non un’abitazione privata e proprio per questo motivo deve rispettare determinati e stringenti parametri economici per poter vedere la luce e soprattutto per poter continuare a vivere dopo la realizzazione e l’apertura. Il compromesso, in questo senso, perde l’ingiusta connotazione negativa che gli viene data a priori e diventa invece lo strumento per portare al meglio le idee e i sogni nella realtà.

L’hotel è un’azienda e come tale deve funzionare.

Falkensteiner Hotel&Spa Jesolo: apertura dopo la ristrutturazione e ampliamento del 2021.

we. Come i progettisti si pongono di fronte al project management che suona molto spesso come un vincolo alla loro libertà progettuale?

Il project manager pone al servizio dei progettisti le proprie conoscenze in tema di costi e di possibilità di realizzazione: la capacità di spesa del committente, il cui portafoglio è appunto nelle mani del project manager. Consideriamolo un vincolo, se vogliamo, come le pratiche burocratiche, il parere della Sovrintendenza, autorizzazioni comunali e degli Uffici d’Igiene, all’interno dei quali il progettista è chiamato a esprimere la propria creatività e particolarità. Il resto è polemica gratuita e priva di fondamenta, una banale chiacchiera da bar.

Project manager e progettisti. C’è polemica? Solo chiacchiere da bar.

we. L’architetto perfetto. L’hai già incontrato?

L’architetto perfetto penso non esista, come non esiste il project manager perfetto, tantomeno il cliente perfetto. Esistono combinazioni fra personalità e professionalità diverse e, per quella che è la mia esperienza finora, le migliori fra queste combinazioni sono quelle tra figure estremamente aperte alla conoscenza di temi e materie diversi dai propri, capaci di confrontarsi con differenti punti di vista. Questa apertura delle singole figure all’interno di una compagine di professionisti permette la creazione di un unico grande e forte gruppo che si muove assieme verso un unico obiettivo. I progetti migliori che ho visto, indipendentemente che fossero seguiti o meno da me, avevano questo caratteristica comune.

we. A cosa stai lavorando?

Mi piacerebbe rispondere che sto lavorando a implementare la consapevolezza dei piccoli imprenditori dell’importanza di informarsi e soprattutto di affidarsi a professionisti seri e specializzati. Ma la realtà è un po’ diversa e scalfire le abitudini generazionali del tipo “mio cugino lo fa uguale ma più economico” è estremamente arduo, pur portando esempi assolutamente vincenti come quelli del territorio da cui provengo, il Sudtirolo.

Work in progress nel cantiere Falkensteiner Beach Resort Licata – apertura 2026.

Quindi al momento mi dedico alle grandi committenze, in special modo per Falkensteiner Hotels & Residences, parte di FMTG, che ha un vasto progetto di sviluppo nel territorio italiano e con il quale ho iniziato dai progetti di Jesolo e Capo Boi (Villasimius – Sardegna), per poi seguire ora quelli di Salò e Licata.

In apertura: Falkensteiner Hotel&Spa Jesolo – in fase di costruzione.

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Per saperne di più, partecipa a Hospitality Design Conference. Incontra l’architetto Davide Mantesso e i suoi ospiti nella sala Project Management Room.