Tutti vogliono essere green. Consigli per dare voce all’ospitalità sostenibile

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La sostenibilità non è più un trend ma è la realtà. Ecco alcuni consigli per valorizzare il percorso verso un’ospitalità green per distinguersi da chi si definisce green solo per cavalcare il trend.

Nei suoi trend del futuro Booking.com a fine 2020 inseriva il concetto della “consapevolezza” specificando che il 69% dei viaggiatori si aspetta che il settore viaggi&turismo offra soluzioni più sostenibili. Ma potreste leggere considerazioni simili in moltissimi articoli e ricerche pubblicate negli ultimi due anni: Euronews Travel sostiene che il termine “eco tourism” sia entrato in nuova concezione a seguito dell’effetto della pandemia; Condè Nast Traveller ha inserito il trend del “travel matters more than ever”. Una ricerca di Lifegate del 2020 sottolinea la crescita della predisposizione a organizzare vacanze sostenibili degli italiani (secondo le loro stime oltre i 7 milioni).

Ma non solo trend. Un’analisi degli Osservatori del Politecnico di Milano ha messo in luce come l’83% delle strutture ricettive italiane ha capito l’importanza del tema e ha attuato almeno un’azione rivolta alla sostenibilità. E infatti nell’ultimo periodo abbiamo assistito alla nascita di molti progetti che ci fanno capire come l’industria del turismo, e in particolare quella dell’ospitalità, stiano andando in questa direzione. Ci sono esempi di catene alberghiere come B&B Hotels che attraverso un accordo con Enegan sfrutterà solo energia proveniente da fonti rinnovabili; oppure il progetto Beyond Green di Preferred Hotel, che riunisce hotel di varie parti del mondo che si impegnano per proteggere i loro territori naturali. Ma anche esempi di hotel individuali come il Pineta Nature Resort in Val di Non o l’Eco Park Hotel Azalea a Cavelese, un vegetarian hotel. Senza dimenticare progetti che permettono di organizzare vacanze green come Ospitalità Natura, il primo network di strutture ricettive eco&bio in Italia, nato agli inizi del 2021.

UN DUBBIO LECITO E IL RISCHIO GREENWASHING…

Un dubbio sorge però spontaneo. Possibile che nel giro di poco tempo la gran parte delle strutture sia diventata attenta alla sostenibilità? E La risposta è in realtà contenuta nello stesso numero che il Politecnico di Milano ci dà. Perché mettere in atto almeno un’azione per la sostenibilità non ci fa automaticamente definire come sostenibili. Anzi, una singola azione potrebbe servire solo a coprire le altre mancanze ma permette di scrivere sul sito in bella vista che siamo green. Gli inglesi parlano in questo caso di “greenwashing”, che mi piace italianizzare con “una pennellata di verde”. Cioè qualcosa che ci fa apparire sostenibili ma in realtà è uno specchietto per le allodole, non è sorretto da un reale impegno o azioni concrete (o al peggio quello che diciamo non lo facciamo). Greenwashing è chi si promuove per fini di marketing e visibilità non per vera condivisione. Col rischio di bruciarsi, perché i viaggiatori che sono attenti all’ecologia sono pronti a giudicare, e quindi recensire, ogni disattenzione in tema ambientale (o crepa che viene fuori dietro la pennellata di verde).

In un contesto come quello odierno è piuttosto facile ricadere in questa situazione. Ecco perché, se effettivamente una struttura ricettiva crede in un’ospitalità diversa, abbraccia la filosofia di sostenibilità e si impegna ogni giorno con azioni concrete, e non con qualcosa di estemporaneo, deve adottare una precisa strategia per posizionarsi con forza e distinguersi da tutti quelli che “danno una pennellata di verde” alla struttura per cavalcare un trend.

Come si fa, allora, a dimostrare al viaggiatore che si sta facendo un vero percorso green? Che non parliamo di qualche azione buttata lì tanto per dire “sì lo faccio anche io”, ma di un impegno a 360° sempre in evoluzione? Che non è la corsa dietro a una moda del mercato ma un modo di fare le cose che si è fatto proprio?

ALCUNI SEMPLICI CONSIGLI PER DARE VOCE ALLA PROPRIA OSPITALITÀ SOSTENIBILE

Vediamo alcuni concetti chiave che una struttura ricettiva dovrebbe applicare nella sua strategia green per valorizzarla e per distinguersi dagli altri, ovvero far capire al viaggiatore che il suo è un impegno concreto a 360° che parte da una condivisione profonda dei principi della sostenibilità

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