
Tonnara di Scopello, tra mare, storia, natura.
La Tonnara di Scopello è ora un luogo vocato all’ospitalità grazie al restyling di Gio Latis Studio. Materiali, toni di colore e qualche elemento di design ridefiniscono, con tocco rispettoso, il carattere senza tempo degli edifici affacciati sul mare trapanese.
È questo il caso di un luogo talmente integrato al paesaggio da dettare le linee guida per la riqualificazione degli edifici che vi sono accolti. La Tonnara di Scopello (Trapani) e i faraglioni dialogano tra loro e con la natura circostante creando un unicum che si disvela scendendo il sentiero sterrato verso il mare.

Dall’alto, si notano i tetti allungati nell’avvallamento e il colore rossiccio e scrostato della facciata della Palazzina Florio. Ma soltanto percorrendo la discesa e approssimandosi agli edifici si capisce la sapienza antica con cui questo complesso è stato creato, e ora riadattato a una funzione di accoglienza messa in atto dal progetto di Gio Latis Studio.



È questo un intervento che conserva l’autenticità del luogo con un nuovo livello di comfort ambientale e sfrutta al meglio la luce, la vegetazione e il panorama mozzafiato sul mare.

L’hotel di 15 dimore e spazi di accoglienza ricavato nel complesso storico risulta talmente connaturato al ruolo culturale che il luogo rappresenta e con livelli di ospitalità tali da preservare il carattere unico del sito sia sul piano ambientale che materico.


“Nel progetto – afferma l’architetto Gio Latis – ci sono tanti diffusi inserti di design, quasi mimetizzati negli ambienti che sono stati ristrutturati con un lavoro delicato sui materiali di finitura: intonaci, pavimenti, colori, decori. Non volevo che diventasse un design hotel, anche se il mio background milanese naturalmente ha influito su alcune scelte”.


L’intervento di interior e art direction ha riguardato la parte di decorazione delle dimore, che un tempo ospitavano gli spazi dei pescatori di tonno, i tonnaroti, e del salone dei Quattro Venti, uno spazio di aggregazione che si trova nel cuore della tonnara, ma anche la realizzazione della terrazza esterna rivolta ai faraglioni, degli spazi di accoglienza e della piccola caffetteria affacciata sul piazzale.

L’atmosfera senza tempo seppur stratificata che caratterizza l’insieme di edifici è rimasta intatta anche per l’inserimento di letti, sedute, illuminazione, tessuti, colori, materiali, finiture, accessori, arredi interni ed esterni rigorosamente site-specific.


Gli spazi ariosi delle dimore, con alti soffitti e abbondante luce naturale proveniente dalle grandi finestre affacciate sul mare, sono avvolti da toni delicati e materici integrati agli intonaci a calce esistenti che ne preservano, insieme a letti e sedute storiche, il carattere essenziale.

In alcune stanze, grandi testate con decori classici o naturalistici fanno da sfondo ad ampi letti, ma in generale tutte le camere sono arredate con un mix di pezzi storici, rivisitati nei tessuti, contemporanei o riedizioni, apparecchi d’illuminazione in stile che preservano l’originaria sobrietà aggiungendo un tocco fastoso.

Anche negli spazi comuni gli arredi semplici e i materiali originali di pavimenti, soffitti e pareti mantengono lo spirito marinaro originario reso più confortevole dalle comode sedute e dalle luci soffuse della caffetteria, il bar Angelina, e del salone della colazione.
Lo spazio più conviviale porta il nome evocativo di Quattro Venti in quanto l’aria filtra dal pavimento in tavoloni di legno disposti a giunto aperto: si trova al di sopra dello spazio del marfaraggio, ovvero della lavorazione del tonno, da cui ancora oggi si accede direttamente alla spiaggia.
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In apertura, il locale Quattro Venti, ph. Gio Latis Studio.
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